Care donne,
fate attenzione!
Ancora una
volta la Corte
di Cassazione fa notizia.
in tema di separazione ed addebitabilità della stessa, riesce (in certi casi) addirittura a “giustificare” il tradimento.
Anche se
vostro marito ha un'amante, evitate accuratamente di esprimere qualsiasi
giudizio o future intenzioni sulla volontà di avere dei figli.
Tali confessioni perché
potrebbero pesantemente ritorcersi contro di voi.
Questo
è ciò che emerge dalla lunga causa di separazione iniziata nel 2007 in quel di Bolzano.
Una
donna si era separata dal marito, reo di avere una relazione con la sua
segretaria (che cliché!) da anni. Il Tribunale in primo grado, (a mio avviso giustamente),
aveva dato ragione alla donna, nonostante il marito avesse giustificato il suo
tradimento con l'espressa volontà della moglie di non desiderare figli dal
compagno.
Ebbene,
offeso nell'orgoglio l’ex-marito aveva pensato bene di trovare conforto in lidi
più accoglienti.
Diversamente,
la giustificazione proposta dal fedifrago è stata accolta dalla Corte d'Appello alla
quale l'uomo si era rivolto.
La
signora però non ha voluto arrendersi e si è rivolta alla Suprema Corte.
In
questa sede la donna ha giocato i suoi due assi al fine di ottenere l’addebito
della separazione all'ex marito: 1) la relazione era iniziata ben un anno prima
della telefonata con la sorella in seguito “inavvertitamente ascoltata dal
marito”; 2) la telefonata era un semplice (e umano) sfogo della donna, "un momento d'ira", dopo aver
scoperto il tradimento del marito.
Gli
ermellini hanno precisato che "l'inosservanza
dell'obbligo di fedeltà, da solo, non può giustificare addebito qualora una
tale condotta sia successiva al verificarsi di una accertata situazione di intollerabilità
della convivenza ".
Aggiungendo
anche che la telefonata in sé per sé "non dimostra tanto una chiara e consolidata volontà di non avere figli"
ma bensì e' la spia di "una
situazione di crisi" e fa emergere "la preoccupazione di lei per la fine del rapporto".
Superfluo
soffermarsi sulla gravità di queste considerazioni.
Appare
ormai evidente che, specialmente in tema di
diritto di famiglia, ciò che dovrebbe essere l’eccezione, diventa la normalità.
In tal modo non si fa altro che svalutare
sempre più l’istituto, costituzionalmente garantito, della famiglia come
“società naturale fondata sul matrimonio”.
Non resta
dunque che mettervi in guardia: care lettrici, pesate bene le parole durante le
vostre conversazioni telefoniche se non volete finire cornute e mazziate!
Che ne pensate?
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