giovedì 23 maggio 2013

DISEREDAZIONE: COME E QUANDO E' POSSIBILE.





La volontà del defunto deve essere considerato come il principio guida in questo strano e complesso mondo delle successioni.
Sarà proprio la volontà del defunto ad avere valore anche dopo la vita. Proprio a tal proposito di fondamentale importanza assume anche la volontà per il testatore di poter escludere qualcuno dal proprio testamento (massima espressione della volontà dell'individuo).
Orbene, la diseredezaione, ovvero impedire ad un futuro erede legittimo di acquistare il patrimonio del defunto, è permessa nel nostro ordinamento, ma entro alcuni limiti.
Tali limiti vengono esplicitamente stabiliti dalla legge che vengono generalmente definite “cause legali di indegnità”.
In altre parole la legge esclude l’erede legittimo dalla successione perché tale erede si è reso responsabile di alcuni atti particolarmente gravi che meritano tale discredito, ritenendolo indegno.
Tali gravissime circostanze consistono in:
-         Perdita definitiva della potestà sui figli;
-         Commissione di particolari reati contro la persona della cui successione si tratta, dei suoi parenti o del coniuge,
-         Fabbricazione di un testamento falso;
-         Raggiri ed atti violenti finalizzati ad indurre, cambiare, revocare o impedire il testamento altrui.
Può tuttavia capitare che nonostante un erede si comporti in maniera moralmente e concretamente assai discutibile anche nei confronti del defunto quando era in vita ad esempio, non ricorrano le citate cause di indegnità. In tal caso sarà ugualmente possibile diseredarlo?
Ebbene si!
In tal senso si parla di diseredazione in senso stretto.
Attraverso la redazione del testamento infatti, il defunto potrebbe voler escludere una determinata persona dalla propria successione. L’erede che ha avuto un comportamento spregevole non erediterà nulla e i beni caduti in successione andranno agli altri eredi.
Tuttavia non sempre è possibile escludere qualcuno dal nostro testamento. La legge tutela infatti, i cosìdetti eredi legittimi (cfr mio precedente post sulle successioni) i quali NON potranno in nessun caso essere diseredati.
Nello specifico i genitori, i nonni, i figli, i nipoti ed il coniuge non potranno essere elusi dalla successione. A tali soggetti viene infatti garantita l’immunità su di una quota d’eredità che, anche se non attribuita con il testamento, sarebbe possibile far tutelare dinanzi al Tribunale attraverso il giudizio di impugnazione del testamento.
In sostanza coloro che potranno essere diseredati saranno i fratelli, i loro discendenti e tutti coloro che non ricadono nelle categorie tutelate dalla legittima.
La legge non prevede una particolare formula per poter procedere alla diseredazione all’interno di un testamento. Sarà pertanto ben possibile diseredare un fratello indegno attraverso la semplice dicitura “diseredo mio fratello Tizio” o “escludo dal testamento mia zia Caia”.
Guglielmo Mossuto

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